Mappe Stellari
“Mappe stellari” fa convergere elementi diversi in un particolare spazio carico di magia – quello di un’installazione – capace di catturare l’attenzione e di trasformarla in incanto. Anche se l’autrice ha preferito lavorare sui toni del bianco, l’inevitabile rimando è al nero profondo del cielo notturno punteggiato di stelle, alla nostra abitudine di unire mentalmente i punti luminosi per dare origine a figure nate dalla nostra fantasia. Così l’oscurità si anima di esseri strani che guizzano nel cosmo stabilendo con la nostra mente un rapporto tenace e misterioso. Se ogni civiltà del passato, che pure non disdegnava il rigore della scienza, ha dato origine a forme astrali diverse, perché non immaginare oggi una nuova mappa zodiacale? Stefania Ricci la crea con ironico distacco e colto coinvolgimento: il suo elegantissimo airone, il suo istrice, il suo guizzante cagnolino, la sua piovra ci sono familiari perché provengono da dipinti, mosaici, affreschi noti alla storia dell’arte. Un’ulteriore curiosità spinge, infine, ad avvicinarsi alla scena per scoprire che quelle che credevamo stelle sono invece forme create dalla composizione di più petali di fiori.
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